Così, Gian Maria Cervo, direttore artistico di “Quartieri dell’Arte 1999”, presenta la terza edizione della manifestazione dedicata al “Teatro elisabettiano e la scrittura androgina”. <<In un anno in cui Shakespeare è stato molto rappresentato e anche molto trivializzato – dichiara Cervo – ci è sembrato opportuno tornare alle origini, indagando le fonti e i concetti della sua opera>>. Il programma, che si svolge dal 19 luglio al 10 agosto al Teatro Romano di Ferento (vicino Viterbo) raccoglie <<pochi eventi – continua Cervo – legati ad occasioni di studio>>. Tre dei sei spettacoli in programma saranno seguiti da conferenze, tra le quali quella dedicata a “Beckett-Bacon- Shakespeare”, proposta in occasione di Quello che è strano, via! (regia di Carlo Fineschi), che Cervo ha tratto da un racconto di Samuel Beckett. “Quartieri” si inaugurerà con la prima nazionale di Aminta di Torquato Tasso, allestimento per il quale il regista Alessandro Fabrizi ha utilizzato tutte le parti del testo, compresi gli “intermedi”, che saranno cantati con l’accompagnamento di una chitarra elettrica Fender, e l’epilogo “Venere”. Tra gli altri spettacoli in programma Slavi di Tony Kushner, in prima nazionale, con la regia di Gian Paolo Mai. Considerato tra i maggiori autori viventi, l’inglese Kushner per il suo modo di sperimentare sul linguaggio come per la sua capacità di creare commistioni tra aulico e popolare, utilizzando una scrittura androgina – secondo Cervo – arriva ad incarnare il <<nuovo elisabettiano>>. Un teatro che corrisponde alle coordinate segnate dalla direzione artistica per indagare la drammaturgia contemporanea, in particolare quella <<di disturbo>>.