La rassegna, in programma dal 16 al 25 luglio, raccoglie 56 spettacoli di compagnie provenienti da diversi paesi. Quest’anno però – aggiunge Saltarin – abbiamo avuto un “fuori programma” che ha preceduto il festival, quando <<i nostri bambini hanno visto gli Apache Usa che offuscavano il cielo, volando bassi sopra l’Adriatico>>. E allora la decima edizione dei Teatri del mondo vuole ribadire le sua vocazione multietnica e multiculturale, sottolineando che <<vivere insieme e vivere in pace deve essere possibile – dice il direttore artistico, Marco Renzi – e per nessuna ragione al mondo si può accettare la guerra, mai e in nessun luogo>>. Nei dieci giorni di festival negli spazi di Villa Murri e del Teatro della Pineta si alterneranno le compagnie con i loro diversi linguaggi e tecniche di rappresentazione. Burattini, pupazzi, ombre e marionette, ma anche teatro d’attore con clown, cantastorie, giocolieri e pantomima. Tra gli ospiti internazionali, il Tajik State Puppet Theatre che dal Tagichistan porta le Riflessioni sulla guerra e sulla pace con attori, marionette e animali, il teatro delle ombre della compagnia I Waya Wija che arriva da Bali col suo Mahabharata e i gruppi cubani di Angel Guilarte con La Fiesta de Tripotrapo e di Severino Lafont Mena con i Cuentos cubano. Tra le altre iniziative in programma nell’ambito del festival, di particolare interesse è il laboratorio di costruzione di pupazzi e burattini condotto da Otello Sarzi, l’anziano burattinaio che <<da oltre trent’anni – lo dichiara Dario Fo – dedica la sua attenzione e i suoi sforzi per riportare l’arte del burattinaio ai suoi valori originari>>. L’obiettivo è di <<far uscire i burattini dal ghetto dell’odierno senso comune – dice ancora Fo – riproponendoli al pubblico adulto>>. A Sarzi il festival di Porto Sant’Elpidio dedica un premio riservato alle nuove figure del teatro.