Sul piano delle riflessioni, Valentina Valentini, docente di Storia del teatro presso l’Università della Calabria, ha rilevato l’attenzione che Escursioni Teatrali ha posto nell’individuare “un’identità meridionale del teatro”. La studiosa ha, inoltre, sollecitato la platea ad interrogarsi sulle reali azioni che si stanno compiendo per promuovere una cultura teatrale in Calabria.
In tema di politiche culturali, il direttore del Centro Rat di Cosenza, Antonello Antonante, ha sottolineato quanto le scelte compiute dalla Regione siano state, finora, poco attente alla qualità, andando contro tendenza rispetto a quello che accade nella vicina Sicilia. Dal canto suo Saverio La Ruina, della compagnia Scena Verticale di Castrovillari (che quest’anno per la prima volta ha organizzato con il sostegno dell’Amministrazione comunale e dell’Eti, “Primavera dei teatri”, una provocatoria rassegna di teatro contemporaneo, ndr), ha sollevato la questione della mancanza di una legge regionale in materia di teatro. Una carenza che – secondo l’attore-regista – potrebbe essere colmata all’improvviso e senza un preliminare confronto con le realtà teatrali attive nel territorio.
Tra gli interventi, quello di Rocco Laboragine, presidente dell’Associazione Basilicata Spettacoli, ha ricostruito l’esperienza di “Palcoscenico della memoria”, manifestazione, organizzata nella regione, che coinvolgendo 25 Comuni è arrivata a fatturare tre miliardi.
Per dare continuità a Escursioni Teatrali, è necessario sensibilizzare <<gli abitanti del nostro territorio>> – ha affermato il sindaco di Aieta, Giovanni Di Lascio – in particolare i giovani, attraverso l’attivazione di laboratori teatrali nelle scuole.
Di particolare interesse l’intervento di Arnaldo Picchi, dell’Università di Bologna – che ha sottolineato il valore di iniziative come Escursioni in quanto rappresentano un investimento per lo sviluppo delle energie locali, che altrimenti sarebbero condannate all’emigrazione.
Peppino Mistorni, del Consiglio Regionale, ha concluso il convegno proponendo di superare le divisioni campanilistiche per procedere verso un progetto teatrale-turistico <<integrato e comprensoriale>>. E annunciando, infine, la possibilità di collaborazione della Regione con gli studiosi di teatro dell’Università della Calabria e con gli operatori per mettere a punto una legge di riordino capace di dare impulso al settore.