a1n1cantaRoma – A sei anni dall’uscita di Embargos, l’autore, attore e regista Enzo Moscato torna a proporre un nuovo CD. Questo suo secondo lavoro “musicale”, prodotto dalla compagnia teatrale di Moscato, realizzato e distribuito da Il Manifesto, è uscito con il titolo Cantà (ed è in vendita nelle librerie Il Manifesto e Feltrinelli o per posta).

Si tratta di un’opera di <<sconfinamento tra diversi generi – dichiara Pasquale Scialò, responsabile del progetto, delle elaborazioni e della direzione musicale – dove la canzone viene proposta come oggetto scenico>>. In quindici brani il CD <<raccoglie un’ampia panoramica che copre un vasto arco di tempo>> – continua Scialò – consegnando agli ascoltatori matrici della tradizione recuperate e musicalmente riscritte. <<Chissà – si interroga Moscato – se si capisce che stiamo tentando di togliere la polvere che si è depositata su queste canzoni>>. E sono canzoni che Moscato dice di aver sempre sentito e di averle nel sangue, al punto che cantare è stato un fatto istintivo, <<un apprendimento materno>> – sottolinea Scialò. <<Io canto per me. Mi libera, è un’operazione di alleggerimento dell’essere – continua Moscato. Il cantare è un’esperienza di memoria e di perdita: vengo posseduto da una forma di oblio>>. Forse per questo gli <<comporta una forma di pudore>>. Cantare è un’atto <<così carnale, passionale. Senti il bisogno di nasconderti>> – conclude Moscato.

<<La leggerezza e la migrazione>> hanno guidato la sperimentazione, che dal punto di vista musicale ha permesso di riscrivere i brani, mettendo insieme materiali diversi. Così, un canto di emigrazione o un brano da sceneggiata sono rielaborati, perdendo quella tipica forma patetica. Nel CD sono inserite anche parti recitate, piccoli frammenti estrapolati dai testi drammaturgici di Moscato.