a1n6saramagoRoma – E’ già a Roma José Saramago, autore de La seconda vita di Francesco d’Assisi, testo che debutta all’Argentina il 3 maggio con la regia di Marco Baliani. Prodotto dal Teatro di Roma questo Francesco, scritto dal Premio Nobel portoghese verso la fine degli anni Ottanta, è interpretato da Sandro Lombardi insieme ad un gruppo di attori che da diversi anni condividono il lavoro di Balian

<<Abbiamo lavorato sul testo (tradotto da Giulia Lanciani, n.d.r.) in maniera corale>> – afferma il regista, secondo il quale gli attori devono essere anche autori. Quello che si rappresenta è <<lo scontro tra il sogno, l’utopia e la realtà>> – prosegue. Nella messinscena Francesco <<torna con le stesse parole con cui è andato via, ma trova che gli stessi fratelli con cui aveva iniziato il sogno d’amore non parlano più il suo stesso linguaggio. Hanno tradito – spiega Baliani – credendo che fosse necessario>>. Francesco, allora, cerca di parlare il nuovo linguaggio, di questo nostro tempo di holding finanziarie, ma si crea lo stesso <<un conflitto irrisolvibile che si sviluppa nello spettacolo>>. Del resto – sottolinea il regista – <<tutti i reduci quando tornano sono scomodi>>.
Un altro livello di scontro presente nello spettacolo, che si snoda su <<un ritmo molto sostenuto>>, è quello erotico – spiega ancora Baliani, aggiungendo che <<l’eros che Francesco porta in scena viene dal suo corpo, che è un corpo erotico>>.
Questo Francesco di Saramago <<è un testo di idee – dice Sandro Lombardi che, tra l’altro, a vent’anni debuttava proprio con Morte di Francesco, scritto da Federico Tiezzi – e all’interno di queste idee abbiamo cercato di scoprire i sentimenti. Dalle idee nascono gli ideali e anche le ideologie>>. Si torna al conflitto utopia-organizzazione necessaria – conclude l’attore ricordando Pasolini.
La seconda vita di Francesco d’Assisi (al Teatro Argentina fino al 21 maggio) vede in scena, tra gli altri, Bruno Stori (nel ruolo di Elia), Maria Maglietta (madre di Francesco) e Emanuela Villagrossi (Chiara). Le musiche dello spettacolo sono di Filippo del Corno, le scene e i costumi di Carlo Sala.