Carpi (MO) – E’ una manifestazione di particolare interesse quella che la Cooperativa sociale Nazareno organizza quest’anno per la seconda volta. Si tratta del Festival internazionale delle Abilità differenti che si svolge a Carpi e a Modena dal 30 maggio al 5 giugno, attraverso un articolato programma di incontri e spettacoli, realizzato da compagnie di disabili. Oltre a Braveheart e D’Artagnan, allestiti rispettivamente dal gruppo Nazareno Work e dal Centro Emmanuel entrambi della Cooperativa Nazareno (al Teatro Comunale di Carpi il 2 e il 3 giugno), il calendario presenta numerosi ospiti internazionali. In sette giorni, per questa seconda edizione del festival, arriveranno dalla Francia la Compagnia Oiseau Mouche di Roubaix con Personnages (al Teatro Comunale di Carpi il 30 maggio), dagli Usa l’Infinity Dance Theatre di New York (alla discoteca Diennea di Carpi l’1, il 2 e il 5 giugno) e dal Belgio il gruppo Créahm di Bruxelles con Père Noël voit rouge (al Teatro delle Passioni di Modena il 4 giugno).
Il teatro del silenzio dell’Associazione Ottavo giorno di Padova presenterà Prove di volo del gruppo Muk (1 giugno), mentre il balletto-fiaba La guerra dei colori sarà proposto dalla Compagnia Teatro della Murata e dal Gruppo Danza Anffas di Mestre.
Nell’ambito del festival Abilità differenti si svolgerà anche il convegno Perché il cuore viva! sul tema “L’educazione, la psicologia e la psichiatria in rapporto con l’handicap e le attività artistiche”, al quale parteciperanno numerosi ospiti, tra cui Gregoire Ahougbonon, fondatore in Costa d’Avorio di un’associazione che si dedica alla liberazione e al recupero di malati di mente (considerati vittime del demonio, questi ultimi vengono condotti nella foresta e lasciati morire incatenati). Infine, in occasione del festival, nel centro storico di Carpi sarà allestita una mostra di arti visive (dal 27 maggio fino alla chiusura della manifestazione), dove saranno esposte le opere di persone svantaggiate, prodotte all’interno del laboratorio creativo della Cooperativa Nazareno, frequentato da persone con handicap fisico e mentale. La mostra documenta il lavoro svolto all’interno del gruppo, che <<ha assunto una metodicità non a partire da un programma – spiegano le curatrici, Rossella Urbano e Manuela Ciroldi – ma da un imprevisto: l’accorgersi di una potenzialità nascosta>>.