Roma – Arriva al Centro sociale Forte Prenestino di Roma La lingua recisa, uno spettacolo scritto e interpretato da Nevio Gàmbula, che vuole raccontare la sconfitta del comunismo novecentesco.
Il monologo, inserito nel programma della rassegna “Teatri indipendenti infestival” (il 22 e 23 giugno), si muove attraverso la condizione di sconfitto vissuta da Calibano (di shakespeariana memoria, n.d.r.), il quale – spiega l’autore-attore – privato della sua isola, tenta invano di ribellarsi, indossando la maschera più conosciuta del Carnevale sardo, il “mamuthone”. Con questa grande maschera di legno sul volto e pesanti campanacci sulla schiena l’autore-attore avvia un rito, una lunga danza ritmata – prosegue – che riporta alle radici del teatro classico. Il lavoro è una sorta di “nero poema epico” – conclude l’autore-attore – pensato per l’incontro con lo spettatore, in una grande assemblea pubblica.