Roma – E’ naturale che ci siano posizioni diverse all’interno di un’istituzione teatrale ed è giusto che ciascuno esprima la propria opinione. Questo è il senso del pensiero di Walter Pedullà, presidente del Teatro di Roma, espresso in occasione della conferenza stampa convocata dal direttore Mario Martone per presentare le linee di programma della prossima stagione.
Come un saggio cerimoniere, Pedullà getta acqua sul fuoco, allontanando i livori che inquinano l’aria. Ma i veleni che si concentrano all’indirizzo di Martone sono tangibili e questa affollatissima riunione sottolinea la necessità di ritrovare la ragione per non continuare a gestire la cosa pubblica come fosse una partita di pallone, fomentando la contrapposizione delle tifoserie.
Eppure i mesi appena trascorsi hanno prodotto risultati notevoli per il Teatro di Roma, sia per la qualità di una programmazione per altro non ancora conclusa, sia per l’aumento degli spettatori. Senza ricordare che il bilancio è andato in pareggio e se questo non è segno di oculatezza cos’altro potrebbe accontentare i contabili degli enti soci. Quindi, perplime davvero che Mario Martone continui ad essere attaccato, pure all’indomani di questa presentazione, alla quale è arrivato con una relazione scritta, pacato resoconto dell’attività svolta e anticipazione sulla stagione a venire.
Intanto, proprio la buona salute del bilancio ha permesso un fuori programma d’eccezione, Lev Dodin all’India con il suo Chevengur del Teatro Maly di San Pietroburgo (dal 30 luglio al 2 agosto). E, poi la rassegna di Sitar/Guitar con un’intera settimana di concerti (all’India dal 17 al 21 luglio e a Ostia Antica per la serata conclusiva del 22). Dal 21 luglio parte inoltre “Per antiche vie”, che fino al 15 settembre porterà spettacoli in decine di comuni del Lazio. Realizzato in collaborazione con Crt e Eti, “Per antiche vie” è considerato da Martone il primo progetto di decentramento messo a punto dal Teatro di Roma sotto la sua direzione.
Dal cartellone (una trentina di spettacoli, per i quali rimandiamo al sito del Teatro di Roma) della prossima lunga stagione, che come quella in corso durerà undici mesi, citiamo solo il primo allestimento de I dieci comandamenti di Raffaele Viviani, con la regia di Martone. (M.S.)