Roma – Per la ventunesima edizione di “Benevento Città Spettacolo” (dall’8 al 17 settembre, con conferenza stampa di presentazione il 7 luglio), il direttore artistico Maurizio Costanzo ha scelto il titolo “Tradizioni e Tendenze”. Come dire che si sta a metà del guado, senza scontentare nessuno. La tradizione va così riferita agli anniversari che riguardano Viviani, Peppino de Filippo e (simbolicamente) anche Eduardo. Così l’inaugurazione è affidata ad una regia di Ugo Gregoretti, dal titolo che è tutto un programma: Serata Viviani, per proseguire con Enzo Moscato, il 9 settembre, con un’accoppiata che vede insieme il famoso atto unico di Viviani, La musica dei ciechi e un suo proprio lavoro, Mirabilia Circus, il tutto confezionato sotto il titolo onnicomprensivo Arena Olimpia. Questo in pomeridiana al Teatro Comunale, mentre la sera dello stesso giorno, presso il Teatro Massimo, Luigi de Filippo presenta un testo del 1931 di Peppino, Il Ragazzo di campagna. L’omaggio a Eduardo è per il 13, con Eduardo legge e canta…Napoli!, uno spettacolo di Raffaele de Novellis, per proseguire ancora con Viviani il 14 (Fuori l’autore, regia di Nello Mascia) e il 15 (Don Giacinto, una commedia degli anni 40, per la regia di Geppy Gleijeses).
Le cosiddette “tendenze” che si contendono metà di “Benevento città spettacolo” di quest’anno, si vedranno dal 9 settembre, con The country (regia di Franco Però) di Martin Crimp, giovane autore inglese, finora rappresentato in Italia con Alla ricerca di Anna al Piccolo di Milano; poi, nello stesso giorno, in orario serale, sarà la volta della scrittrice ormai di culto Sarah Kane (suicida lo scorso anno), con Phaedra’s Love, per la regia di Marinella Anaclerio. Simpatico (11 settembre) è un testo di Sam Shepard allestito da Pietro Bontempo, mentre Veronique Olmi è l’autrice di Mathilde, per la regia di Marco Carniti, che ha scelto di mettere in scena una delle scrittrici per la scena che in Francia va per la maggiore (15 settembre). Fa un poco storia a sé l'”operina” Sboom! (ancora 15 settembre) con Maddalena Crippa diretta da Cristina Pezzoli, numero col quale si vuole replicare il successo del precedente Canzonette vagabonde.
Complessivamente, il direttore Maurizio Costanzo, egli stesso commediografo, si è orientato su testi scritti nero su bianco e non su sperimentazioni maggiormente affidate alla preponderanza di un linguaggio nato direttamente per la scena. Ma qui, in fondo, di sperimentazione o ricerca non si parla affatto, visto che “tendenze” è la chiave di selezione.
Fra gli interstizi del menu portante, anche “Molliche 2000”, ramo secondario ripartito in due sezioni: “Molly che musica” e “Molliche Teatro”, quest’ultima a cura di Ruggero Cappuccio. La prima presenta otto sere che vanno dal quartetto d’archi ai cloni di Frank Zappa, mentre Molliche Teatro offre nove numeri (sono compresi anche atti unici e spettacoli in forma di concerto): gli autori vanno da Josè Saramago a Gea Martire fino al classicissimo Publio Virgilio Marone, di cui si musicherà il sesto libro dell’Eneide.(F. Be.)