
Dopo tanti anni di attesa – affermano gli organizzatori: Comune di Fano, in collaborazione con la Regione Marche e Provincia di Pesaro e Urbino – si realizza una mostra sull’attività del celebre fanese.

Il taglio metodologico della mostra – spiega il curatore, Francesco Milesi – è orientato verso un approccio multidisciplinare, intendendo affrontare il “fenomeno europeo Torelli”, sotto tutte le angolazioni possibili, e coinvolgendo la totalità delle discipline ad esso afferenti (architettura teatrale, scenografia, scenotecnica, musicologia, storia del balletto, storia del costume teatrale, ecc.). Si tratta di una mostra che vuole ripercorrere, attraverso l’esposizione della documentazione disponibile e reperibile, la lunga ed importante attività di Giacomo Torelli, innovatore dell’architettura teatrale e scenica dell’Europa barocca.

Dal primo periodo fanese di Torelli (1604-1640), con l’esposizione di dipinti e documenti d’archivio inediti relativi alla vita e agli allestimenti (alla “Sala della Commedia”, nei palazzi privati e, nel 1637, gli intermezzi del Filarmindo di Rodolfo Campeggi), si passa al periodo veneziano (1641-1644). In questa seconda sala sono presenti documenti relativi al Teatro Nuovissimo e ai melodrammi La finta pazza, Bellerofonte La Venere Gelosa e Deidamia. Il periodo veneziano del Torelli si conclude Ulisse errante, rappresentato presso il teatro dei SS.Giovanni e Paolo.

La quarta sezione è dedicata al ritorno a Fano e alla costruzione del Teatro della Fortuna, uno dei migliori esempi in Europa di teatro barocco.

La quinta sezione riguarda l’inaugurazione del Teatro della Fortuna, nel 1667, con Il trionfo della Continenza considerato in Scipione Affricano, documentata oltre che dalla musica e dai libretti, da sei disegni acquerellati di Giacomo Torelli (conservati a Monaco e Roma) e tre grandi tele dipinte a tempera del XVIII secolo, raffiguranti le riproduzioni di tre scene del dramma musicale.