Rovereto (TN) – Il rapporto danza-architettura è il tema di apertura del festival Oriente Occidente di Rovereto che si inaugura l’1 settembre con Metapolis (al Teatro Zandonai, con replica giorno 2), lo spettacolo sviluppato dal coreografo belga Frédéric Flamand e dall’architetta irachena Zaha Hadid. <<La nostra idea comune – dice Flamand – era di integrare ballerini, elementi scenografici e luci in un’impresa unica: far ballare lo spazio>>. Hadid (che, tra l’altro, è la vincitrice del concorso internazionale per il nuovo Museo d’Arte Contemporanea di Roma) ha lavorato sulla <<possibilità – spiega ancora il coreografo – di concretare su un palcoscenico i suoi progetti di architettura immateriale, liberata dai vincoli della costruzione>>. Così, Metapolis è diventato <<l’evocazione di una città utopica – prosegue Flamand – imperniata intorno al gioco dei contrasti: fluidità/attrito, privato/pubblico, individuo/folla, mobile/immobile, urbanizzazione/spopolamento, ordine/caos. Con la direzione artistica di Lanfranco Cis e Paolo Manfrini, questo festival di teatro danza, prosegue (il 6 settembre) con Zeitraum della compagnia di Rui Horta, mentre il freeclimber francese Antoine Le Menestrel (dall’1 al 3 settembre) proporrà le sue coreografie verticali, scalando alcuni palazzi della città, con Service à tous les étages. Accanto alla sezione dedicata al rapporto danza-architettura, che comprende anche un incontro tra coreografi e architetti (organizzato dall’Istituto Universitario di Architettura di Venezia), il festival ha in programma quattro appuntamenti con il Centro coreografico di Nantes (in Francia), diretto da Claude Brumachon e Benjamin Lamarche. Giorno 3 sarà in scena Icare e La femme qui voulait parler avec le vent, il 4 settembre, Poèmes dansés: La fracture de l’âme (Rimbaud), Dandy (Baudelaire) e Embrasés (Pasolini), Una vita (il 5 e il 6) e Humains (l’8). La compagnia italiana L’Impasto, presenterà invece L’agenda di Seattle, un laboratorio che ricerca il dialogo con il territorio sulle emergenze sociali e culturali, coprodotto dal festival e realizzato tra Lodi, Rovereto e Ferrara.
Oriente Occidente si concluderà il 10 settembre con The sound of Ocean della compagnia di Taiwan U-Theatre, inserito nella sezione che cerca il confronto tra generi e stili di culture e tradizioni diverse, dove il 4 settembre si vedrà anche Valser, il tango della francese Catherine Berbessou e della sua compagnia Quat’zarts.