Benevento – Nel segno di Napoli si è avviata la rassegna “Città Spettacolo” di Benevento (giunta alla ventunesima edizione, si concluderà domenica 17 settembre). Una “Serata Viviani” l’ha aperta, vedendo schierati sul palco del Palasannio non pochi tra i nomi migliori della scena partenopea, attori e cantanti: da Mariano Rigillo (anche coordinatore dell’iniziativa) ad Angela Pagano, da Toni Servillo, Peppe Barra, Enzo Moscato ad Anna Bonaiuto, Lina Sastri, Giuliana De Sio; da Franco Acampora, che giovanissimo esordì (era l’anno 1967) in Napoli notte e giorno, memorabile allestimento, a firma di Giuseppe Patroni Griffi, di una splendida accoppiata di testi vivianeschi, a Vincenzo Salemme, ormai affermato autore teatrale e cinematografico, ma che ha accettato il rischio, uscendone più che bene, di interpretare una delle “macchiette” create da un Viviani diciottenne, nel 1906, prima di metter mano ai suoi capolavori.
Altro non dichiarato duello, ma appassionante, quello tra Angela Pagano e Lina Sastri, impegnate a gara nella famosissima Bammenella; non diremo chi, delle due, sia apparsa vincitrice, a nostra opinione: ma se terrete conto dell’ordine alfabetico lo saprete.
Il termine “evento”, spesso abusato, sarebbe stato pertinente a ciò cui abbiamo assistito: qualcosa di unico, di irripetibile; avrà vita nel tempo, invece, la nuova fatica di Enzo Moscato, Arena Olimpia, dove la bellissima Musica dei ciechi del grande Raffaele s’incornicia in un Mirabilia Circus, opera dello stesso Moscato, che alla dolente vicenda dei poveri strumentisti di strada, tutti privi della vista, guidati da un misero impresario orbo, offre il riscontro di un’effimera festosità: dove peraltro s’inseriscono, come segnali d’allarme, canzonette menagramo dell’epoca fascista, mentre più oltre echeggiano i lucidi mòniti di geniali artisti: lo stesso Viviani di Si vide a ll’animale, prologo dei Dieci comandamenti, l’Eduardo De Filippo di Napoli milionaria! con le celebre battuta Ha da passa’ ‘a’ nuttata, ossessivamente ritmata. Temi e motivi che ci riportano alla fine di una guerra mai davvero finita, cui s’intreccia l’eterna lotta degli umili, dei reietti, per le sopravvivenza.
Conferma, Arena Olimpia, per l’apporto dei Virtuosi di San Martino, di Tonino Taiuti, Milvia Marigliano, Anna Redi, Roberto Del Gaudio, Ciro Pellegrino, Salvatore Misticone, Federico Odling (che ha pure curato le elaborazioni musicali), il buono stato di salute del teatro napoletano. Attestato altresì dalla riproposta che Luigi De Filippo ha fatto d’una commedia del padre Peppino, Un ragazzo di campagna (titolo originale Tutti uniti canteremo), risalente agli inizi degli Anni Trenta. Anche qui, agisce una compagnia di ottimo livello, dal capocomico e regista alla valorosa veterana Clara Bindi, agli elementi più giovani. E il risultato è assai godibile.
Ben soddisfatto, s’intende, il direttore artistico del festival beneventano, che ha virtualmente prorogato il suo incarico. Diciamo di Maurizio Costanzo, al quale il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ha rivolto cordiali e confortanti espressioni.
Altro non dichiarato duello, ma appassionante, quello tra Angela Pagano e Lina Sastri, impegnate a gara nella famosissima Bammenella; non diremo chi, delle due, sia apparsa vincitrice, a nostra opinione: ma se terrete conto dell’ordine alfabetico lo saprete.
Il termine “evento”, spesso abusato, sarebbe stato pertinente a ciò cui abbiamo assistito: qualcosa di unico, di irripetibile; avrà vita nel tempo, invece, la nuova fatica di Enzo Moscato, Arena Olimpia, dove la bellissima Musica dei ciechi del grande Raffaele s’incornicia in un Mirabilia Circus, opera dello stesso Moscato, che alla dolente vicenda dei poveri strumentisti di strada, tutti privi della vista, guidati da un misero impresario orbo, offre il riscontro di un’effimera festosità: dove peraltro s’inseriscono, come segnali d’allarme, canzonette menagramo dell’epoca fascista, mentre più oltre echeggiano i lucidi mòniti di geniali artisti: lo stesso Viviani di Si vide a ll’animale, prologo dei Dieci comandamenti, l’Eduardo De Filippo di Napoli milionaria! con le celebre battuta Ha da passa’ ‘a’ nuttata, ossessivamente ritmata. Temi e motivi che ci riportano alla fine di una guerra mai davvero finita, cui s’intreccia l’eterna lotta degli umili, dei reietti, per le sopravvivenza.
Conferma, Arena Olimpia, per l’apporto dei Virtuosi di San Martino, di Tonino Taiuti, Milvia Marigliano, Anna Redi, Roberto Del Gaudio, Ciro Pellegrino, Salvatore Misticone, Federico Odling (che ha pure curato le elaborazioni musicali), il buono stato di salute del teatro napoletano. Attestato altresì dalla riproposta che Luigi De Filippo ha fatto d’una commedia del padre Peppino, Un ragazzo di campagna (titolo originale Tutti uniti canteremo), risalente agli inizi degli Anni Trenta. Anche qui, agisce una compagnia di ottimo livello, dal capocomico e regista alla valorosa veterana Clara Bindi, agli elementi più giovani. E il risultato è assai godibile.
Ben soddisfatto, s’intende, il direttore artistico del festival beneventano, che ha virtualmente prorogato il suo incarico. Diciamo di Maurizio Costanzo, al quale il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ha rivolto cordiali e confortanti espressioni.