Vincitore Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti
Roma, 10 dicembre 2007
Il progetto di spettacolo Angelo di Roberta Sferzi ha vinto la quarta edizione del Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti”, aggiudicandosi i 6000 € di contributo alla produzione.
Ieri al Teatro India di Roma tra i sette finalisti la giuria del Premio composta da Vincenzo Vita, presidente, Roberto Canziani, Gianfranco Capitta, Massimo Marino, Renato Nicolini, Laura Novelli, Aggeo Savioli e Mariateresa Surianello, ha segnalato all’attenzione del pubblico e degli organismi produttivi i seguenti progetti:
Lev di Muta Imago
“Attraverso avventure astronautiche, trincee di guerra e neuropatologie, il progetto ricostruisce un clima e lo polverizza in immagini”;
Malastrada di Tino Caspanello
“Dove l’ambiguità e l’eloquenza dei maestri della drammaturgia dell’ultimo 900, calano su uno scenario siciliano, illuminato dal buio e dal non detto”;
Barocco a 3, di Massimiliano Setti, Gabriele Di Luca e Luca Stano
“Intenso lavoro di invenzione e movimento, realizzato da tre giovani attori che formano un corpo solo, per una drammaturgia del sequestro, tra microcriminalità e disperazione urbana”.
In tutti e tre i progetti la giuria ha riconosciuto fertili possibilità di sviluppo drammaturgico e produttivo.
La giuria del Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti ha scelto di premiare:
Angelo di Roberta Sferzi
con la seguente motivazione: “Romanzo di formazione di un adolescente cresciuto a forza di Nutella e televisione commerciale, Angelo racconta una provincia veneta concreta e degradata nelle relazioni affettive e umane. Alla sua prima prova di scrittura Roberta Sferzi intercetta le pieghe dolorose e tuttavia esiliaranti di una tragedia famigliare costellata da mitologie, abbandoni, smarrimenti emotivi, disinformazione internet, leggende metropolitane, stereotipi correnti. Con pari sensibilità, l’autrice-attrice mette a punto un’interpretazione matura, sfaccettata su personaggi e registri espressivi diversi”
La giuria popolare ha scelto invece, a maggioranza, Oscar dolls di Stefano Taiuti con la seguente motivazione:
“Il lavoro è espressione profonda e consapevole del linguaggio performativo contemporaneo. Su questa base Taiuti costruisce un’opera la cui metafora erotica è intrisa della crudezza connotante la società del consumo e della consunzione. Tale contenuto è veicolato da un senso di fastidio e disagio senza alcuna pretesa di rassicurare il pubblico”
Erano giunti in finale: Angelo di Roberta Sferzi, Lev di Muta Imago, Viaggio per l’Orient- Cafè di Alessandro Langiu (Nemesi Teatro), Malastrada di Tino Caspanello; Barocco a 3, di Massimiliano Setti, Gabriele Di Luca e Luca Stano, Oscar dolls di Stefano Taiuti, 60fps di Portage.
Il Premio, ideato e diretto da Mariateresa Surianello, sostenuto dal Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, dalla Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, dall`ETI – Ente Teatrale Italiano, dal Comune di Piancastagnaio, e realizzato in collaborazione con Armunia e con il Teatro di Roma, è dedicato a Dante Cappelletti, studioso, critico teatrale e docente universitario, e al ricordo delle memorabili lezioni di vita e di scienza che lo studioso ha saputo trasmettere alle nuove generazioni.
Roberta Sferzi
Angelo
di e con Roberta Sferzi
Angelo è un monologo teatrale che prende il titolo dal nome del protagonista, un ragazzino, interpretato in questo caso dall’attrice-autrice.
E’ il resoconto di una vicenda familiare tragica e banale, ambientata in un non bene identificato paese del litorale veneto – una realtà a malapena sfiorata dal cosiddetto “miracolo del nord-est”, ma non immune dagli effetti di una globalizzazione capillare, tra cui quell'”esotismo medio della quotidianità” che, per citare Hans Magnus Enzensberger, “fa sì che borghi della Bassa Baviera, paesotti dell’Heifel, cittadine dell’Holstein si popolino di personaggi che ancora trent’anni fa erano assolutamente impensabili: macellai che giocano a golf, mogli importate dalla Tailandia, mullah turchi, farmaciste attive nel comitato per il Nicaragua…”.
Angelo è portavoce inconsapevole di una comunità in via di disgregazione, dove il videopoker sta sostituendo la briscola, le ballerine di lap-dance popolano l’immaginario erotico maschile e il gossip televisivo si confonde con i pettegolezzi sul vicinato, e il suo racconto è un’alternanza continua di luoghi comuni, leggende metropolitane, notizie pescate da internet e improvvise sospensioni, disarmanti verità, momenti in cui la disperazione, giunta a un grado paradossale, assume risvolti vagamente comici.
Roberta Sferzi è diplomata in recitazione alla Scuola Regionale di Teatro del Veneto e laureata in filosofia.
Ha studiato con Ariane Mnouchkine, Thierry Salmon, Carmelo Bene, Arthur Penn, Bruce Myers, Sotigui Koyatè e, grazie ad una borsa di studio del Ministero della cultura giapponese, con Hideo Kanze, Kazuo Ohno e Suzuki Tadashi.
Ha lavorato con il CSS di Udine (Uccellino azzurro, Mugik, Labirinto di Orfeo, Famiglia Schroffenstein, Bigatis), il Tag Teatro di Venezia (Sei personaggi in cerca d’autore, Arlecchino servitore di due padroni, Locandiera, Vedova scaltra, Bottega del caffè, Pamela, Pazzia di Isabella, Scaramouche, Zingara, Droghe d’amore), la Compagnia Piera Degli Esposti (Casanova e Casanova e l’eterno ritorno), il Teatro dell’Elfo (Milano 1848).
Ha diretto e interpretato il monologo La clausola di Aldo Nicolay per lo Stabile del Friuli-Venezia Giulia.
E’ stata diretta da Michele Placido in Aria di famiglia, da Gigi Dall’Aglio ne L’amica delle mogli, L’istruttoria, Cecità e da Walter Le Moli in Marat-Sade.
Ha affiancato Corrado Pani nel Mercante di Venezia e Franco Branciaroli nel Giulio Cesare diretto da Tim Stark.
Con Renato Carpentieri ha messo in scena Il riformatore del mondo di T. Bernhard e Quaderni di Serafino Gubbio di L. Pirandello.
In ambito cinematografico ha lavorato con Giovanni Veronesi (Manuale d’amore), Renato De Maria (Hotel Paura) e Pietro Reggiani (L’estate di mio fratello). Si è occupata di traduzioni e ha pubblicato testi sul teatro. Angelo è la sua prima esperienza drammaturgica.
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