Sensibilità Convergenti #1 – scatti

À Dante

9 dicembre 2021
Teatro India di Roma

una produzione Tuttoteatro.com/Progetto Mab ideazione e cura Mariateresa Surianello

musica Denis Cohen
con Alice Cortegiani (clarinetto/clarinetto basso), Giovanni Vai (clarinetto/corno di bassetto), Lucia Filaci (soprano, percussioni), Valeria Matrosova (soprano, percussioni), Emanuele Stracchi (maestro collaboratore)

coreografia Angela Scrilli
con Alessandra Cristiani
Gianluca Camardo Leggieri, Camilla Giubilato, Giovanna Lisa Di Franco, Antonio Trerotola, Armand Zazani

luci Gianni Staropoli
foto Michele Tomaiuoli

La partitura musicale per quartetto di Denis Cohen, eseguita dal vivo per la prima volta in Italia, scorre nei corpi delle tre danzatrici e dei tre danzatori, guidati dalla coreografa Angela Scrilli, e immersi nello spazio illuminato da Gianni Staropoli. Un ensemble di dieci artisti per un allestimento site specific che mette in relazione linguaggi e competenze e provoca quel dialogo anche dissonante tra sensibilità diverse, convergenti verso un progetto condiviso. Questo À Dante che Cohen compone nel 1991 e dedica a Dante Cappelletti, ispirandosi ai primi nove versi del III canto dell’Inferno dantesco, nostro rinnovato omaggio nel 25° della sua morte.

Sguardi incrociati nel paesaggio contemporaneo

9 dicembre 2021
Teatro India di Roma

condotto da Mariateresa Surianello
intervengono
Attilio Scarpellini, Paolo Ruffini, Donatella Ferrante, Roberto Castello, Carla Romana Antolini, Raimondo Guarino, Roberta Scaglione, Graziano Graziani, Massimiliano Civica, Antonio Audino, Gianluca Riggi, Maria Vittoria Tessitore, Umile Vainieri, Denis Cohen

foto Elisabetta Mancini

Un incontro per guardare alla scena di oggi attraverso ciò a cui ha dato vita Dante Cappelletti in termini di relazioni, collaborazioni, incontri tra generi e culture diverse.

Dopo_Tutto

9 dicembre 2021
Teatro India di Roma

di Ramona Genna e Tiziano Caputo
con Ramona Genna
sonorizzazione e suggestioni musicali Tiziano Caputo
foto Michele Tomaiuoli

Attraverso sonorità inconsuete, suoni, ritmi, voci e parole si rievocano Le ceneri di Gramsci, opera del secolo scorso di Pier Paolo Pasolini, le cui radici affondano violentemente fra le profondità dell’inferno dantesco.