Cry Baby | Narramondo Teatro

Cry Baby

Narramondo Teatro (San Piero a Sieve – Fi)

liberamente tratto da “Fuori Margine” di Giulio Salerno

adattamento per la scena Eva Cambiale e Carlo Orlando
regia Carlo Orlando
con Eva Cambiale

Una ragazza canta una canzone di Janis Joplin: Mercedes Benz, “Ho lavorato duro per tutta la vita, nessuno mi ha aiutata, oh Signore, mi vuoi comprare una Mercedes?”. E’ Maylinda, una ragazza albanese di 23 anni, venuta in Italia in cerca di lavoro e fortuna e finita sul marciapiede. A metà tra la confessione e la denuncia, il racconto è una storia vera, di emarginazione e sofferenza, che Cambiale e Orlando considerano molto teatrale. La straordinaria vitalità e simpatia della sua protagonista, che racconta le peggiori esperienze con rara ironia, e sempre con il sorriso sulle labbra. E che possiede anche un grande talento attoriale: sa portare scandalo senza mai essere volgare.

È la seconda volta che mi avvicino alla testimonianza di Maylinda. Dopo il primo tentativo di crearne uno spettacolo insieme ad altri attori, affiancandola ad altre testimonianze tratte da Fuori margine di Salierno ho sentito il desiderio di riprendere le sue parole e di raccontare la sua storia. E’ una storia la sua che affronta il tema dell’immigrazione, della prostituzione in maniera diversa da come siamo abituati. Non parla di se stessa con commiserazione. Apparentemente non è una vittima, o se in parte risulta tale, c’è una piena coscienza della sua situazione e dell’ambiente che la circonda. Sento il bisogno di raccontare questa storia per una ragione in particolare. Il giudizio. Il giudizio che automaticamente si dà di chi compie scelte estreme spinto da una situazione disperata. (Eva Cambiale)
Iniziamo con una ragazza che canta. Canta una canzone di Janis Joplin, Mercedes Benz: “…ho lavorato duro per tutta la vita, nessuno mi ha aiutata, oh Signore, mi vuoi comprare una Mercedes?”. È Maylinda, una ragazza albanese di 23 anni, venuta in Italia in cerca di lavoro e fortuna e finita, più o meno consapevolmente, sul marciapiede. In scena ci sarà solo lei: accovacciata su un marciapiede-discarica ci racconterà del suo viaggio in Italia, delle sue speranze presto deluse, della paura e dello schifo della sua “prima volta”. Parlerà della criminalità che ruota attorno al mondo della prostituzione, del rapporto con i clienti e con la famiglia. E con la giustizia. Ci racconterà della prigione e della paura di essere rimpatriata, rispedita ad una vita “di miseria e sfruttamento spesso peggiore della strada”. È un racconto a fiume, a metà tra una confessione e una denuncia. Come tutte le testimonianze del libro Fuori margine, da cui è tratto questo spettacolo, anche la storia di Maylinda è una storia vera, fatta di emarginazione e sofferenza. La cosa che la rende, secondo noi, molto teatrale, a differenze delle altre, è la straordinaria vitalità e simpatia della sua protagonista, che racconta le peggiori esperienze con tanta ironia, sempre con il sorriso sulle labbra. E che possiede anche un grande talento attoriale: sa portare scandalo senza mai essere volgare. (Carlo Orlando)

L’Associazione Narramondo nasce dall’esigenza e dall’urgenza di portare in scena le ferite del tempo presente. Ferite che fanno male, ma che vengono rimosse, ignorate o che si ha paura di affrontare. Lo facciamo prima con lo studio e la ricerca attraverso laboratori e seminari con attori professionisti, poi con gli spettacoli. Diamo testimonianza di persone e di popoli che non riescono a farsi sentire: è un percorso umano e storico il nostro ed anche artistico. Raccontiamo il presente nelle sue manifestazioni tragiche perché è nel recupero del tragico che ritroviamo lo spazio teatrale più fertile artisticamente e più utile socialmente.
Fondata nel 2001, dopo i fatti di Genova, l’associazione conta ad oggi 17 iscritti (di cui 15 attori) e ha prodotto una ventina di spettacoli, molti dei quali risultato di seminari di narrazione.