Il filo spezzato
Collettivo GRAM – Roma
anno 2022 – 3 min – b/n – italiano
autore Achille Mandolfo
regia teaser Achille Mandolfo
assistente alla regia Daniele Giasi
montaggio teaser Daniele Giasi
direzione della fotografia e riprese video Paolina Gramegna e Giordana Moltedo
con Rebecca Sisti, Clara Morlino
in foto Andrea Grasso
costumi e scenografia Collettivo G.R.A.M
Note sul teaser
Il filo spezzato è girato in esterna, su una terrazza romana, in un’ambientazione estremamente quotidiana e reale che vuole richiamare un qualsiasi paesino del Sud Italia e la scelta del bianco e nero serve ad evidenziare un passato fatto di credenze e superstizioni che non è tuttavia così lontano. Sventolano stesi al sole dei reggiseni, uno dei quali viene utilizzato, insieme alle foto di Miss Ramonz e Big Fish, dalla vecchia santona per la sua
presunta magia. Appesi ad una corda con delle mollette, i reggiseni rappresentano metaforicamente le anime delle donne vittime di fattura da parte della janara. Il reggiseno non è scelto a caso: è un indumento che attiene alla sfera dell’intimità e della sensualità, copre i seni e quello sinistro è accanto al cuore, organo associato all’amore. Infine, la regia ha voluto lasciare anche i suoni naturali dell’ambiente circostante: l’iniziale abbaiare dei cani è apparso pertinente all’atmosfera che si voleva andare a ricreare.
Note sullo spettacolo
Il filo spezzato è la storia di un amore maledetto, nato in un paesino del Sud Italia. Una ragazza di nome Miss Ramonz si innamora di un ragazzo, Big Fish. Nelle loro vite l’incontro con la signora Rosa lascerà una traccia indelebile. La forte passione amorosa della protagonista è contrastata dal peso ingombrante e ossessivo della sua famiglia. La vicenda della giovane subirà un punto di svolta segnato dall’incontro con una vecchia santona che, attraverso un rito funereo, lancerà una maledizione che spezzerà per sempre il filo della pena d’amore per cui Miss Ramonz è destinata a soccombere. Il progetto è liberamente tratto da una storia vera e assurda, che ha coinvolto parte della famiglia dell’autore, usata come pretesto per affrontare il tema della sopraffazione e della violenza fisica e psicologica subita tra le mura domestiche.
Achille Mandolfo attore, danzatore e performer molisano. Si è diplomato alla Scuola di Recitazione Fondamenta, parallelamente ha seguito il corso di alta formazione professionale diretto da Giancarlo Sepe e si è specializzato presso il Biennio della Scuola di Perfezionamento del Teatro Argentina. Lo scorso febbraio è arrivato al livello europeo tra i 15 finalisti in concorso a La Biennale College Teatro 2022 di Venezia sezione Performance Teatrale, prendendo parte come protagonista alla performance “Caffè Sangue”. A Dicembre 2021 debutta con il Teatro di Roma al Museo Maxxi come protagonista nella performance “La Commedia dell’Inferno” di Edoardo Sanguineti con la regia di Marco Lucchesi.