Il mio corpo è come un monte
Daniele Giacometti/Collettivo EFFE – Torino, To
regia, luci, riprese, montaggio e sonorizzazione Daniele Giacometti
presenza scenica Lidia Luciani e Giulia Odetto
concept, testi e regia scenica Giulia Odetto
abientazione sonora di scena Lorenzo Abattoir
direzione tecnica di scena Daniele Giacometti
light design Daniele Giacometti e Elena Vastano
aiuto regia e drammaturgia Antonio Careddu
con Daniele Giacometti, Giulia Odetto e Lidia Luciani
tutoraggio Filippo Andreatta
IL TEASER
La performance è un tragitto visivo e sonoro in questo desiderio L’ambientazione sonora è fondamentale per creare il sistema percettivo presentato; accompagna la performance creando una composizione continua dall’effetto ipnotico. È principalmente composta da suoni creati in diretta con l’elemento roccia – amplificato e maneggiato direttamente dai performer. La composizione visiva – assieme a quella sonora – è utilizzata come psicopompo, per traghettare lo spettatore in un luogo percettivo – non fisico, ma immaginifico – frutto della risultante degli stimoli ricevuti. La visione non è un semplice processo fisiologico, il mondo che ci circonda non si riduce a quello che vediamo. Il Vedere è il risultato di una trasformazione del mondo esterno – fisicamente esistente – in un mondo percettivo, in cui giocano un ruolo importante cultura, coscienza, immaginario e persino lo stato d’animo dell’osservatore.
LO SPETTACOLO
Il mio corpo è come un monte è un lavoro che parte dall’espressione di un desiderio razionalmente irrealizzabile: voler essere una montagna. Attraverso l’uso di differenti tipologie di materiali visivi e sonori e alla loro giustapposizione agiamo sulla percezione del corpo umano per far sì che possa essere visto come una montagna e poi percepito come tale, non solo nella forma, ma anche nella sua essenza, invitando il pubblico ad abbandonare una fruizione logica per accedere a modalità di visione immaginifiche.
Il Collettivo EFFE nasce con l’intento di approfondire l’uso di applicazioni tecnologiche in ambito performativo, fuori e dentro gli spazi teatrali sviluppando anche progetti comunitari. Esplora la percezione e sfidia quella del pubblico. Studia il metodo di inclusione dei diversi linguaggi performativi con i nuovi media, cerca di aprire alternative in cui la tecnica sia naturale estensione del corpo umano, sperimentando differenti modalità di approccio alla scena. Per farlo cera di emanciparsi dalla supremazia della razionalità. Tra i progetti di Collettivo Effe : Desiderantes selezionato da Migramenti, progetto di residenze del Teatro del Carro (2022) dossier: Onirica, sostenuto da Tangram Teatro e Sardegna Teatro, finalista alla Biennale college registi Under 30 (2020) teaser: Epizon, prodotto in residenza presso il Festival Mirabilia (2019). Kardias (2018), Avesta prodotto da Compagnia Effetto Pullman con il sostegno di Hangar Creatività Piemonte (2017-2018).
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