Quattro pezzi facili meno una
Kollettivo Kontrora – Cosenza
drammaturgia Giovan Battista Picerno e Francesco Aiello
regia Francesco Aiello
con Francesco Gallelli
direzione tecnica Jacopo Andrea Caruso
musiche originali Remo de Vico
organizzazione Maria Canino
Nei primi anni settanta i tumulti che scuotono il Paese fanno da sfondo alla vicenda umana di Umberto, un giovane italiano di umili origini, emigrato al Nord a seguito della sua famiglia. Umberto troverà riscatto nella professione di ragioniere, ma neppure questa riuscirà ad appagare la sua ossessione per l’ordine, che si incanalerà nella militanza politica, nel furore patriottico, normativo e violento dell’eversione nera. Sul suo cammino, Umberto, poco più che venticinquenne incontrerà gli anarchici della baracca: Gianni, Franco, Angelo, Luigi e Annalise. Il loro incontro-scontro avviene a Reggio Calabria che in quel momento si configura con un laboratorio politico caldissimo: le giornate di Reggio, le evoluzioni della ‘ndrangheta e le connessioni con stato, massoneria e servizi segreti. In questo contesto si svolge la vicenda i cui protagonisti, tutti al di sotto dei trent’anni, parteciperanno in maniera significativa a quel processo che determinerà il destino del nostro Paese.
Kollettivo Kontrora è un collettivo di artistə nato a Cosenza nel 2020. Prende forma grazie a due eventi fortuiti: il riaffiorare di un ricordo d’infanzia e una pandemia globale. Nel vuoto artistico e lavorativo lasciato dal primo lockdown nasce Contr_ora, la nostra prima creazione, finalista al premio Dante Cappelletti 2021 alle arti sceniche, in seguito prodotta da Teatro del Carro. Di fianco al lavoro creativo, dal 2022 il Kollettivo organizza la rassegna Voci dal sottosuolo – rassegna itinerante di teatro in emersione, con l’obbiettivo di dare spazio a quel teatro che uno spazio non ha, oggi alla sua quarta edizione. La nostra ricerca è lenta e libera, la nostra poetica va verso il fondo, senza orpelli. A guidare il nostro fare teatro troviamo la convinzione che la ricerca artistica non possa essere scissa dalla ricerca umana di cui ognuno di noi è responsabile.