Storia dei cinque anarchici della baracca – Secondo studio di Umanità nova
Carullo-Minasi – Messina
con Giuseppe Carullo
regia Cristiana Minasi
drammaturgia Fabio Pisano
collaborazione Fabio Cuzzola, Giovanna La Maestra, Massimo Ortalli
assistenza alla regia Sergio Runci
consulenza musicale Alessandro Calzavara
produzione Sciara Teatro e Carullo-Minasi
I Moti di Reggio, i cinque anarchici morti sulla strada, sono la disturbante scheggia di un’Italia impazzita, sono l’eco di un “mito” andato a finire male. Una generazione, quella dei ventenni del ’68. Ciò che presenteremo è il secondo segmento del testo che si concentra sui mesi in cui in Calabria scoppiò una rivolta a tratti anche molto singolare della popolazione di Reggio Calabria sul possibile spostamento del capoluogo di Regione a Catanzaro. Troppo poco s’è parlato di quella rivolta, che vide implicati non soltanto gli abitanti di Reggio, ma anche alcune personalità che in quegli anni facevano parte dei movimenti di estrema destra, su tutti, Francesco Franco che salì alla ribalta delle cronache come un vero e proprio leader della rivolta. In questo panorama confuso e confondibile, si inserisce esile ma decisiva la vicenda dei cinque anarchici definiti “gli anarchici della Baracca”, la cui voce scelta per la narrazione drammaturgica è quella di Angelo Casile.
La Compagnia Carullo-Minasi, attiva dal 2010, con le sue prime tre produzioni Due passi sono, T/Empio, Conferenza tragicheffimera, raccolte nella Trilogia sul Limite che è anche progetto di teatro itinerante, riconosce nel “limite” la propria cifra stilistica e la risorsa drammaturgico creativa per la definizione di qualsivoglia atto d’arte, nella sua natura prima d’atto politico-democratico. Seguono De revolutionibus (da due operette di G. Leopardi), Delirio bizzarro, Patruni e Sutta (dall’Isola degli Schiavi di Marivaux) e Marionette, che passione (di Rosso di San Secondo). Molteplici i premi vinti nel corso di quest’ultimo decennio: Premio Scenario per Ustica 2011, Premio In Box 2012, Premio Internazionale Teresa Pomodoro 2013, Premio Fringe Napoli Teatro Festival 2013, Teatri del Sacro edizioni 2013 e 2015, Premio Forever Young 2016, Premio ANCT 2017, Premio Adolfo Celi 2018.
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