Consenso Con Senso, ovvero dell’educazione al no | Compagnia Teatring – Milano

Consenso Con Senso, ovvero dell’educazione al no | Compagnia Teatring – Milano

Consenso Con Senso, ovvero dell’educazione al NO

Compagnia Teatring – Milano

testo e regia Marianna Esposito
con Alessandro Cassutti, Giuseppe Nitti, Leonardo Tacconella
assistente alla regia Francesca Ricci

Non è il solito spettacolo sulla violenza sulle donne. È uno spettacolo che parla di violenza sulle donne e di quel momento preciso, chirurgico, in cui una donna, anche se fino a poco prima aveva detto “sì”, dice “no”. Parla di riconoscere quel NO. Di ascoltarlo e accettarlo. Ma soprattutto, a pronunciare quel NO saranno attori uomini. Lo spettacolo è scritto da donne, su testimonianze dirette di donne. La regia è di una donna. Ma a recitare saranno uomini che si faranno carne vittima di questi “Stupri ambigui”; quelli che nell’opinione popolare assottigliano il confine tra disavventura (cercata? Provocata?) e violenza. Quelli che #ilgiornodopo le donne non denunciano. Raccoglieremo storie, ne faremo carne sangue e voce e le daremo al cuore di attori uomini. Perché il teatro è mettersi nei panni di un altro. Toglieremo il femminile al sostantivo “vittima”, per costruire un ponte, laddove stiamo erigendo pericolose barricate.

TeatRing è una compagnia creata nel 2004 da un gruppo eterogeneo di attori, danzatori, musicisti. La contaminazione tra le arti ha contraddistinto il nostro lavoro, che abbraccia i principi del teatro poetico, o teatro d’immagine: il copione nasce tramite scrittura scenica ed è composto di parole, corpo, oggetti di scena (la scenografia è drammaturgia scenica), musica, e ognuno di questi elementi non è mai puramente decorativo, ma concorre con eguale responsabilità, coerenza e necessità, alla composizione di allegorie sceniche che mantengono comunque e sempre un primo strato di lettura accessibile a tutti. Crediamo in uno spettatore attivo e attento. Lasciamo sempre una porta aperta per un interrogativo, una domanda, un dubbio, affinché lo spettatore, col proprio vissuto, possa colmare quella piccola distanza ed esperire insieme a noi il viaggio drammaturgico. Inoltre, utilizziamo il teatro come mezzo, anziché come fine. Ogni nostro spettacolo nasce da un’esigenza sociale o civile