L’assoluto innaturale. Il Dio bambino. | G.Spinato – Bartleby Factory

L’assoluto innaturale. Il Dio bambino. | G.Spinato – Bartleby Factory

L’assoluto innaturale. Il Dio bambino.

Giampaolo Spinato – Bartleby Factory (Paderno Dugnano – Mi)

testo e regia Giampaolo Spinato

Tre figure di credito onirico in un infetto e incalzante spurgare di liquidi e sensi: il Vecchio, agonizzante, infoiata, decrepita e untuosa degenerazione dell’essere che solo nel compulsivo e grottesco inverarsi del proprio destino, può scavare tabù e verità non dicibili intorno all’amore, la morte, la generazione; il Ragazzo, euforia vitalistica in giovanili sembianze, può permettersi, tra soprassalti di comica, saggia demenza e muscolari performance in cui, tenero, coniuga la melodia con l'”industrial”, l’illusione di aprirsi un possibile varco nello spessore di geroglifici-segni in cui sono murati; la Ragazza, dapprima evocata, poi temuta, blandita, è la forma compiuta, segreta persino a se stessa, dell’Accoglienza; tatuata, qui presenta, oltre ai piercing, notevole senso dell’humour e non arretra davanti al suo compito: far entrare, assegnare senso plausibile all’essere, dando la morte.