Time Kills
Veronica Santi – Bologna
anno 2021 – 2 min – colore – italiano
regia e montaggio Veronica Santi
produzione Alchemilla
performer Biancosangue (Bianca Zueneli)
graphic design Giulia Bardelli, Andrea Guccini
musiche Costanza Bortolotti
con la partecipazione di Silvia Bottiroli
costumi Angela Comelli, Bianca Zueneli
sponsor Fondazione Zucchelli, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
In collaborazione con Gelateria Sogni Di Ghiaccio patrocinio Quartiere Santo Stefano
Note sul teaser
Approccio al video con l’occhio della critica d’arte: cerco di leggere e di comunicare il lavoro di un artista con un taglio aderente alla realtà e al tempo stesso autoriale. In questo caso bisognava promuovere uno spettacolo “in divenire”, che prendeva forma durante una residenza. Per questo ho optato per una meta-narrazione, che raccontasse dei luoghi di creazione e lasciasse all’artista la possibilità di parlare del proprio lavoro mentre lo stava
elaborando, mixando le conversazioni con Silvia Bottiroli, le immagini delle prove e quelle dello spettacolo vero e proprio. Mi interessava anche restituire un senso di solitudine cosmica e di volo pindarico che emerge dall’ossessione del movimento che Biancosangue porta all’estremo durante lo spettacolo. Spiegare ma anche perdersi in una schizofrenica capsula spazio-temporale. Quando inizia e quando finisce una performance? …Time kills!
Note sullo spettacolo
Time Kills si ispira a “Poem for L.A” di Chris Burden, un intervento pubblicitario televisivo trasmesso a Los Angeles nel 1975 che offre alla ricerca coreografica e performativa un principio semplice: quello della enunciazione e della ostinazione nel pronunciare un enunciato. Durante la residenza ad Alchemilla, la performer Biancosangue ha affrontato una pratica di movimento e una scrittura coreografica di forte impatto visivo, semplicità compositiva, alto livello di tensione ed energia compresse in alcune posizioni statiche, resistenza fisica e potenza, ossessività nella ripetizione dello stesso enunciato sino al suo esaurimento. Il risultato è uno spettacolo site specific che ruota attorno alla percezione del tempo, sui concetti di durata e di morte intesa come pausa e viaggio. Cosa succede dopo che il tempo è “finito”? E se la “fine del tempo” fosse solo una lunga pausa, come un’eclisse, alla fine della quale qualcosa di nuovo ri-iniziasse?
Veronica Santi storica dell’arte, regista e curatrice. La sua ricerca su tematiche sociali, politiche e di genere, utilizza il video e la scrittura come forme estetiche di indagine critica sul lavoro e la pratica degli artisti e performer contemporanei. Realizza video per artisti, musei, fondazioni e gallerie ed è autrice e regista del format sperimentale di regia live Raid. Tra i film: “I am not alone anyway” (2017), esposto al MAXXI, Roma; “DONNA MAFIA” (2019); “Off-Identikit” (2020), vincitore del premio Docudonna 2020. Autrice di libri scrive per giornali, cataloghi e riviste tra cui Artforum, Domus, Artribune, Exibart.