Trapanaterra | Dino Lopardo – Roma

Trapanaterra | Dino Lopardo – Roma

Trapanaterra

Dino Lopardo – Roma

anno 2019 – 2 min – colore – IT

ideato da Dino Lopardo
Riprese e Montaggio di Giuseppe Salviulo
Musiche di Mario Russo
Note sul teaser

La NOSTALGIA è l’elemento trainante. È stata considerata la malattia e la follia degli emigrati e quindi del loro mondo d’origine. La parola racchiude in sé due elementi: il primo è il suffisso algìa, che indica un dolore, una sofferenza, la parte che precede il suffisso descrive la causa di quel dolore. Corrado Alvaro descrive la nostalgia come “del ritorno di uno che non se n’è mai andato”. Quando un soggetto ritorna per riallacciare il rapporto con le sue radici e scopre un luogo che vessa nel degrado totale che cosa accade? Le persone a lui care sono completamente diverse, perché? Eccomi giunto a un altro elemento fondamentale (arena di questa vicenda familiare): Il Sud maledetto e il caso ENI. “Più che della mia terra, credo di aver beneficiato del mio habitat e cioè dei muri, dei soffitti, i suppellettili di casa mia. Ho certamente tratto vantaggio dalle vigne, dalle siepi, dai vicoli e dai ruscelli; li ho tenuti nel mio ventre”. Dino Lopardo

Note sullo spettacolo

“Se non dovessi tornare, sappiate che non sono mai partito. Il mio viaggiare è stato tutto un restare qua, dove non fui mai”. Trapanaterra È una ricerca profonda sulla realtà del mezzogiorno intesa come un costante ossimoro; è un viaggio di rimpatrio, il resoconto di una famiglia del Sud distrutta da un destino ineluttabile. Lavoro, corruzione, potere, tradizione, familismo amorale, abbandono e identità culturale sono gli elementi che fanno continuamente staffetta nel testo. Due i personaggi, fratelli che si incontrano e scontrano continuamente. C’è chi è partito alla ricerca di un futuro migliore e chi è costretto a rimanere. Il fatto di dover fuggire e il fatto di dover restare, sono sostanzialmente cause di una condizione. “L’essere rimasto, non è atto di debolezza né atto di coraggio, è un dato di fatto, una condizione, ma anche l’esperienza dolorosa e autentica dell’essere sempre fuori posto”. Ma il coraggio è di chi “resta” oppure di chi fugge cercando un futuro migliore?

 

Dino Lopardo si forma come attore presso l’ Accademia d’Arte Drammatica di Roma. Nel 2015 si specializza in sceneggiatura televisiva/cinematografica e drammaturgia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Come autore scrive l’atto unico Trapanaterra vincitore del bando cura 2017 e ATTESA miglior drammaturgia al festival Indivenire 2018 di Roma con il quale vince come miglior regia al Roma Fringe Festival 2018. Autore del lungometraggio Batacatash, premio SIAE. Nel 2019 scrive e cura la regia dello spettacolo ION premiato come miglior regia al festival nazionale INdivenire di Roma. Nel 2020 Scrive e dirige il cortometraggio PARTECIPARE. Nel 2021 scrive e dirige il cortometraggio VECCHIO con Leo Gullotta.

Giuseppe Salviulo DoP e Filmmaker, laureato all’accademia NABA di Milano e libero professionista dal 2015. Specializzato in creazione di contenuti audiovisivi e strategie di comunicazione per i nuovi media. Collabora come Filmmaker con diversi registi e aziende.