<<Questa edizione prosegue la ricognizione su alcune tendenze del secolo, intrecciando spettacoli e personalità artistiche che abbiano una storia alle spalle>> – dice Andò dal tavolo allestito questa mattina nel roof garden del Palazzo delle Esposizioni. Anche se le “ristrettezze”, alle quali si accennava sopra, hanno portato all’esclusione – si sbottona Andò – di Robert Lepage. Peccato, perché il suo, a differenza di altri nomi ormai cult in Italia, non sta rimbalzando da una parte all’altra della Penisola.

Ma torniamo a quello che il programma palermitano raccoglie dal 6 ottobre fino al 30 gennaio 2000, in coincidenza con la fine del millennio che, appunto, farà scivolare il festival oltre Capodanno.

Per l’inaugurazione arriva, al Politeama Garibaldi, Patti Smith con Words and Music, che nello stesso giorno presso la Facoltà di Ingegneria incontrerà il pubblico, e poi (il 9 e il 10 ai Cantieri culturali alla Zisa) la messinscena, diretta da Piero Maccarinelli, dell’ultimo testo teatrale scritto da Tom Stoppard L’invenzione dell’amore, mentre Peter Sellars porterà The story of a soldier di Igor Stravinkij (dal 15 al 17 alla Zisa). Il mese si chiude con lo spettacolo di Alfredo Arias Peines de coeur d’une chatte française, (dal 28 al 31 al Politeama).

Novembre si apre con il lavoro di Ruggero Cappuccio su Tomasi di Lampedusa dal titolo I silenzi della memoria o Lighea (dal 4 al 6 alla Zisa) e continua con Songs and stories from Moby Dick interpretato da Laurie Anderson (dal 10 al 12 al Politeama).

Altri due lavori suscitano curiosità in questo “Novecento” di Palermo, La crociata dei fanciulli – Ballata per canto e corpi di Marco Baliani, con la drammaturgia di Maria Maglietta (ispirata a La crociata dei bambini di Marcel Schwob e a Le porte del paradiso di Jerzy Andrzejewski) e le musiche di Goran Bregovic; e Fratelli di Carmelo Samonà, diretto da Claudio Collovà (in scena dal 12 al 14, il primo, e dal 17 al 20 novembre, il secondo).

Uno tra i maggiori coreografi contemporanei, William Forsythe con il Ballet Frankfurt, che dirige dall’84, presenterà Workwithinwork (dal 19 al 21 novembre), questa volta con l’aggiunta di una terza parte inedita per l’Italia. Le prime due, “Workwithinwork” e “Quartette”, infatti, si sono già viste, ma la loro riproposta non guasta. In programma anche due mostre fotografiche – allestite tra la fine e l’inizio del nuovo anno – di Josef Koudelka e Ferdinando Scianna, che sviluppano entrambi il tema del caos, e il concerto del compositore Giovanni Sollima (il 22 e 23 gennaio). Infine, per l’unico appuntamento con il cinema, sarà presentata – dal regista Martin Scorsese – la copia restaurata di Salvatore Giuliano di Francesco Rosi.