I due neo responsabili andranno a lavorare, l’uno, per accrescere la visibilità di autori e nuovi testi non solo italiani, anche attraverso iniziative collaterali agli spettacoli, e l’altro, per sensibilizzare il pubblico verso “i grandi personaggi della scena” ri-attualizzati dai linguaggi – come dice Syxty – <<della nostra epoca>>.

Prima di segnalare alcuni punti del programma, riportiamo il “desiderio” espresso dai responsabili del Teatro Litta e inoltrato al Dipartimento dello spettacolo. A quest’ultimo si chiede <<un aumento significativo delle risorse assegnate>> (ora sono 300 milioni), sulla base dei risultati raggiunti, in termini di qualità e di partecipazione del pubblico. Dai dati Agis, il Litta risulta il 40° teatro più frequentato d’Italia, con 40 mila presenze a fronte – sottolineano gli stessi responsabili – di una sala con solo 201 posti. Il nostro auspicio, naturalmente, è che lo Stato esaudisca questo “desiderio”. Anche perché, sembra proprio che – in attesa di leggi, regolamenti vari e multidisciplinari “residenze” – Syxty e Silvestri, al Litta, abbiano trovato “casa”, almeno per un triennio. E, chissà che “il contratto” non sia rinnovabile.

Passiamo, ora, al programma, nel quale compaiono quattro nuove produzioni (tre in prima nazionale). Intrigo e amore di Friedrich Schiller (tradotto da Aldo Busi), con la regia di Syxty; La Salomè scritta e diretta da Paolo Scheriani; Shopping & Fucking di Mark Ravenhill, regia di Barbara Nativi, in collaborazione con il Laboratorio Nove di Firenze; e Saro e la rosa di Silvestri che ne cura anche la regia.

Un lavoro di Silvestri, Al piccolo inferno, dopo il debutto a Benevento, è proposto tra le ospitalità del Litta, aprendone la stagione (dal 12 al 17 ottobre), seguito dal gradito ritorno di O.F. ovvero Orlando Furioso impunemente eseguito da Motus e, poi a gennaio (in prima nazionale) Resurrezione messo in scena da Renato Carpentieri, che firma anche il testo insieme a Amedeo Messina, e a marzo Come naufraghi in un mare di città, scritto e diretto da Ugo Chiti.

Per la danza al Litta, oltre a cinque stage (organizzati in contemporanea agli spettacoli, tra ottobre e novembre), si vedranno i lavori di giovani coreografi nei tre spettacoli in programma. Crepuscolo di spade di Angela Torriani Evangelisti, Tris di Julie Ann Anzilotti e Soleà and winds – Lovesongs di Brigitta Luisa Merki e Colin Connor.

Una nota di merito va data alla triplice direzione artistica per il progetto speciale (in collaborazione con l’Eti), che dedica uno spazio alle compagnie di ricerca dell’ultima generazione. Tre le proposte inserite per il momento nella zona “Next – progetto giovani Duemila”, con una terza è in via di definizione. In un mese, tra marzo e aprile, si vedranno l’Accademia degli Artefatti con Sono stato o il tramonto dell’eroe. Monologo d’Occidente, il Progetto URT con La mandragola di Nicolò Machiavelli e il Teatrino Clandestino con Otello.

Infine, nel cartellone Duemila del Litta torna, da novembre ad aprile, la stagione teatro ragazzi, quest’anno indirizzata in particolare alla fascia d’età preadolescenziale, con dieci spettacoli in programma al mattino.