a1n11sette1Roma – Il lato peggiore nel fare il direttore artistico <<è dover dire molti no>>. A parlare è Mario Martone in occasione della presentazione dei “sette spettacoli per un nuovo teatro italiano per il 2000”, durante la quale – appunto – il direttore del Teatro di Roma ha sottolineato che <<si sarebbero potuti fare più spettacoli oltre a questi sette>>, lasciando intendere che altri progetti accanto a quelli selezionati valevano una produzione.
Queste sette coproduzioni dello Stabile romano si inseriscono nell’ambito delle manifestazioni messe a punto per il Giubileo e rientrano – dichiara Martone – nella programmazione estiva del Teatro di Roma, che si sviluppa tra Argentina, dove saranno presentati i sette spettacoli, la stagione di Ostia Antica e l’attività ordinaria di India che torna su Shakespare. Qui stanno per arrivare Claudio Morganti, dopo il debutto alla Biennale di Venezia, con il suo Riccardo III, e Marco Bellocchio con Macbeth, per chiudere a luglio con un fuori programma di Lev Dodin: Cevengur.
La rassegna dei sette spettacoli si è aperta ieri – e andrà avanti fino al 22 luglio – con La Santa di Antonio Moresco, regia di Renzo Martinelli (fino a giorno 10) e di seguito proseguirà con Gli anni del Giubileo, scritto diretto da Guido Mazzalla (dal 14 al 17), Una notte con Caligola di Raffaella Battaglini, regia di Mario Avogadro (dal 22 al 25), La fine del mondo, scritto e diretto da Ascanio Celestini (dal 28 al 1 luglio), Anatomia della morte di… scritto diretto da Marcello Cotugno (dal 5 all’8), La seconda eclissi di Roberto Traverso, regia di Lorenzo Loris (dal 12 al 15), e infine Motus con Visio Gloriosa di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, regia di quest’ultimo (dal 19 al 22 luglio).