Ciao, carissimo Massimo, compagno di una lotta che proseguiremo nel segno indelebile della tua arte

Il 13 maggio 2021, Massimo Staich se n’è andato.

La tua purezza cristallina ti permetteva di stare sempre dalla parte giusta, a fianco dei più deboli e contro il potere. E denunciare ogni ondivaga presenza e azione, con le tue opere che grondano del sangue di un’umanità (e un’animalità) calpestata. Un lottatore sei stato, coerente e infaticabile, sensibilissimo e carico di dolore, capace di gioire per ogni piccolo afflato di speranza. Di uomini del tuo stampo, rarissimo e prezioso, se ne incontrano pochi su questa nostra Terra. La tua morte lascia senza fiato. E questo vuoto sarà incolmabile.

Ciao, carissimo Massimo, compagno di una lotta che proseguiremo nel segno indelebile della tua arte.

Mariateresa Surianello

Il 13 maggio, a Roma, è venuto a mancare dopo una lunga malattia l’artista scenografo e illustratore Massimo Staich. Nato a Biella nel 1955, ma napoletano di adozione, nella città partenopea è attivo in ambito teatrale dai primi anni 90. L’associazione Tuttoteatro.com si stringe al dolore della compagna di vita Marina Rippa.

Il cammino condiviso con i Premi Tuttoteatro.com è stato una grande ricchezza per noi, a partire dall’immagine/manifesto della prima edizione del Premio dedicato a Dante Cappelletti, a cui si è aggiunto il riconoscimento per ricordare Renato Nicolini e poi il Miglior Teaser con la tavoletta Folla.

Le opere che Massimo Staich ha creato hanno dato un segno riconoscibile di uno sguardo lucido e autentico sul mondo contemporaneo.

Chiunque abbia conosciuto l’artista ha apprezzato la profondità ed efficacia delle sue opere, chiunque abbia conosciuto la persona non potrà dimenticare il suo modo gentile e discreto di non essere mai indifferente all’essere umano.

Con queste parole la direttrice dei Premi Tuttoteatro.com, Mariateresa Surianello, saluta Massimo Staich: “La tua purezza cristallina ti permetteva di stare sempre dalla parte giusta, a fianco dei più deboli e contro il potere. E denunciare ogni ondivaga presenza e azione, con le tue opere che grondano del sangue di un’umanità (e un’animalità) calpestata. Un lottatore sei stato, coerente e infaticabile, sensibilissimo e carico di dolore, capace di gioire per ogni piccolo afflato di speranza. Di uomini del tuo stampo, rarissimo e prezioso, se ne incontrano pochi su questa nostra Terra. La tua morte lascia senza fiato. E questo vuoto sarà incolmabile.

Ciao, carissimo Massimo, compagno di una lotta che proseguiremo nel segno indelebile della tua arte”.

Massimo Staich (Biella 1955 – Roma 2021)

Artista e scenografo sensibilissimo nel coniugare sempre etica ed estetica, nel 1992 fonda a Napoli, con Marina Rippa, Davide Iodice, Raffaele Di Florio e altri, il gruppo di ricerca teatrale libera mente. Con la compagnia realizza gli spettacoli La Tempesta – dormiti gallina dormiti!, I bambini della città di KI giganti – favola per la gente ferma, Che bella giornata!, Storia spettacolare di Guyelmo El Pesado che voleva rovesciare il mondo, per la regia di Davide Iodice e Io non mi ricordo niente per la regia di Davide Iodice e Mauro Maggioni.

Idea e progetta per libera mente le installazioni per Andarevenirestare, progetto realizzato nel 2000 nella chiesa sconsacrata di San Severo al Pendino di Napoli. Per l’occasione crea La stanza della memoria, una postazione audiobox che raccoglie storie, racconti, impressioni dei visitatori, e cura la mostra fotografica di Angela Maione, un reportage sull’attività di laboratorio realizzata con le donne della Comunità Alloggio “Cardinale Mimmi” di Napoli.

Collabora anche con altre compagnie: firma scene e oggetti artistici per diversi spettacoli, tra i quali Act of Mercy di Antonello Tudisco, Mothertongue di Contromanoteatro, Ragazzi di via Pal di Gaetano Colella e Gabriele Duma, Capatosta di  Enrico Messina, Medea di Alessandra Cutolo e Frédérique Loliée, Romeo e Giulietta non sono morti di Salvatore Caruso e Tonia Garante, Piccoli fiammiferai di Giovanna Facciolo e Mariachiara Raviola, La ferita – voci contro la camorra di Mario Gelardi, Storie della preistoria di Fausta Manno e Gianni Silano, Piccoli Funerali di Maurizio Rippa, Il deficiente di Gaetano Colella e Gianfranco Berardi per il quale realizza anche i costumi.

Segue, fin dal suo inizio, il lavoro artistico di AidaTalliente realizzando lo spazio scenico di Sospiro d’anima (La storia di Rosa), e la veste grafica per Miniere e Il vangelo delle beatitudini.

Con Marina Rippa, sua compagna di vita e di arte, il sodalizio prosegue anche dopo lo scioglimento della compagnia libera mente, occupandosi della grafica e delle scelte poetiche del  progetto  La scena delle donne – percorsi teatrali con le donne a Forcella  per l’associazione f.pl. femminile plurale.

Collabora alla mostra Omaggio a Pina Bausch a Bologna, un allestimento di 100 fotografie di Francesco Carbone che ritraggono alcuni spettacoli di Pina Bausch, realizzando un’installazione originale e dinamica che accompagna i movimenti della danza cristallizzati nelle fotografie.

Come illustratore e grafico segue diversi progetti e manifestazioni come Musicometa, con la direzione artistica di Livia Mazzanti e La scena sensibile de I Treatrini.

Nel 2003 avvia la collaborazione con Tuttoteatro.com creando un’intensa collezione di immagini, segnate dalle sue profonde riflessioni d’artista e sempre legate alle tematiche che affliggono la nostra contemporaneità. Opere realizzate ogni anno anche in forma di locandina/manifesto a partire dalla prima edizione del Premio Dante Cappelletti e dal 2012 del Premio Renato Nicolini. Immagini uniche che colgono ogni anno lacerazioni e fermenti culturali della nostra società. Per Tuttoteatro.com espone nel 2008 la serie Oro (13 tavolette di oro zecchino) nella mostra memorie > coincidenze, crea inoltre nel 2018 l’opera Folla, tavoletta con foglia d’ oro zecchino in copia unica, donata alle vincitrici del premio Miglior Teaser Tuttoteatro.com.

Il suo è stato un inarrestabile fermento artistico, sempre dedito alla reinterpretazione e creazione della realtà attraverso i suoi oggetti, molti dei quali esposti agli sguardi degli spettatori, altri, invece, ancora custoditi tra le mura di casa, quel nido intimo dal quale la sua ispirazione nasceva. Delicata e poetica.

https://massimostaich.wordpress.com/

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.