Il Teatro alla Scala di Milano chiude per motivi di sicurezza prima e seconda galleria. Saltano, così, i posti al prezzo "politico" di diecimila lire

Ma i primi a essere toccati sono stati loro, i loggionisti. Una prima alla Scala senza il loggione pare quasi inconcepibile, e parimenti è certo che i loggionisti non ci saranno, o almeno non potranno trovare sistemazione nell’abituale postazione, quella dei fischi e degli applausi scroscianti. Soluzioni alternative, nel tentativo di rimarginare la ferita, che è ferita pesante, non da poco: la vendita di sedie a prezzi, come si diceva un tempo, “politici”; o magari il ricollocare gli spettatori che entravano con diecimila lire in altri spazi (si parla del palco reale, ma di sicuro non alla prima – e, come già detto, una prima senza loggione suona stranamente, come se si trattasse di una mostruosità, di una cosa sinistra, triste e mutila già in partenza).
