IL SOGNO DI UNA CITTA’-TEATRO

12.07.2000 | Tuttoteatro.com
Parte la prima"Maratona di Milano" quattro giorni (dal 13 al 16 luglio) ideati da Antonio Calbi e Oliviero Ponte di Pino per raccontare "La notte" metropolitana
Milano – L’Officina Generale ATM di via Teodosio 89 è il palcoscenico di “Maratona di Milano – ventiquattro ore di una giornata qualsiasi”, la non stop ideata da Antonio Calbi e Oliviero Ponte di Pino fra letteratura e teatro, per esplorare la vita metropolitana. Per quattro giorni (dal 13 al 16 luglio), registi e attori di diverse generazioni si avvicenderanno nella kermesse con la messinscena di 12 testi inediti e di due estratti da In exitu di Giovanni Testori e da La ragazza Carla di Elio Pagliarani.
Il progetto – spiegano gli ideatori – è biennale e vuole raccontare le 24 ore di una giornata milanese. Per questa estate è di scena “La notte”, il prossimo anno saranno protagoniste le ore del giorno.
Gli autori coinvolti per questo primo anno di “Maratona” sono Paola Capriolo, Piero Colaprico, Vincenzo Consolo, Matteo Curtoni, Rocco D’Onghia, Franco Loi, Alda Merini, Raul Montanari, Aldo Nove, Renato Sarti, Tiziano Scarpa e Roberto Traverso.
All’iniziativa collaborano diversi teatri milanesi: Atir, Egumteatro, Extramondo, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Studio Azzurro, Teatro Arsenale, Teatro Filodrammatici, Teatro Litta, Teatro Out Off. I registi coinvolti nell’allestimento dei testi sono Daniele Abbado, Claudio Beccari, Annalisa Bianco, Michela Blasi, Filippo Crivelli, Antonio Latella, Lorenzo Loris, Paolo Rosa, Serena Sinigaglia, Marina Spreafico, Antonio Syxty, Andrea Taddei.
Lo spazio scenico è curato da Enzo Mari, con le immagini del videomaker Francesco Frongia, mentre la colonna sonora è firmata dal gruppo musicale La Crus ed eseguita dal vivo da Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti.
<<… abbiamo immaginato che tutte queste persone così diverse, quelli che inventano e scrivono le storie, quelli che le fanno vivere, quelli che conoscono le loro melodie segrete, potessero un giorno incontrarsi – dichiarano Calbi e Ponte di Pino – arrivando dai diversi quartieri della metropoli, e riuscissero per una volta a inventare uno spettacolo unico – uno spettacolo che fosse uno specchio della città e della sua anima segreta e complicata, uno specchio della vita di tutti noi …Abbiamo sognato una città che fosse un teatro, o un teatro che per una sera fosse una città – la nostra città>>.