In particolare, l’accordo contrattuale, che prevede <<una concessione in uso temporaneo parziale>> con la compagnia di Scaccia, lascia alla Parrocchia la possibilità di usare il teatro due volte al mese – rassicura il parroco, Angelo Arrighi. Stando alle dichiarazione di quest’ultimo, il San Genesio negli anni si è rivelato uno spazio molto ambito dalla comunità teatrale, ma la Parrocchia non ha ceduto a tentazioni di collaborazione, fino a quando non è arrivato Scaccia.

Attualmente <<le spese di ristrutturazione sono state sostenute completamente dalla Parrocchia>> – sottolinea Arrighi – anche se per il futuro l’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Gianni Borgna, intervenendo alla presentazione dello spazio, non ha escluso un sostegno diretto all’operazione di Scaccia.

Stanco di andare in tournée, l’attore dichiara di volersi, ora, fermare nella sua città e, più propriamente, nel suo quartiere. Tra l’altro il Teatro San Genesio, nel 1939, ha ospitato il debutto del giovane Scaccia come attore protagonista nella compagnia per soli uomini di Ezio Julitta, che rappresentava San Genesio in frac, diretto da Diego Fabbri.

La Sala Molière si inaugurerà il 23 ottobre con Il malato immaginario di Molière – autore che Scaccia considera un punto di riferimento nella sua vita artistica (ecco perché la scelta del nuovo nome) – dove Scaccia vestirà i panni di Argante, oltre ad esserne anche il regista. Lo spettacolo resterà in scena fino al 30 gennaio per lasciare poi lo spazio a Arnoldo Foà e i suoi solisti che proporranno (dal 15 al 27 febbraio) Concerto per Giacomo Leopardi, poesie e prosa. Dal 9 marzo al 30 aprile tornerà Mario Scaccia con Il diavolo addosso, una novità italiana di Sergio Jacquier, mentre, in chiusura di stagione (dal 3 al 31 maggio), lo stesso Scaccia dirigerà 47 morto che parla di Ettore Petrolini.