Io sono Fanja Kaplan | Collettivosingolo – Roma

Collettivosingolo – Roma

regia Maria Giulia Magrini
assistente alla regia Andrea Casubolo
con Robin Salvaggio, Francesca Mariani, Maria Giulia Magrini, Andrea Casubolo
allestimento scenico e fotografia Elena Porzi
musiche di scena Robin Salvaggio

“Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per 15 minuti”. Così vaticinava l’artista Andy Warhol nel 1968. Forse in pochi hanno sentito parlare di Fanja Kaplan, la donna che il 17 agosto 1918 spara tre colpi di rivoltella a Lenin, ferendolo gravemente. Lenin sopravvivrà, Fanja verrà giustiziata. Lo spettacolo metterà Fanya al centro dell’attenzione. Per il tempo di un’opera d’arte, o giù di lì. Finché i riflettori si spengono. In “я Фанни Каплан, Io sono Fanja Kaplan”, Fanya si racconta, ci racconta. E lo farà affidandosi alla direzione di uno Story-designer che realizzerà un’opera dal vivo. Un’opera d’arte? Forse. La vicenda teatrale si svolgerà al cospetto di Vladimir Lenin e di Michel Foucault, scomodato per questioni di potere rivoluzionario e anche per un buon bollito di carne. D’altra parte, come scrive lo scrittore J. Roth “che si diventi rivoluzionari in virtù di letture, riflessioni, esperienza o che lo si diventi per amore, non ha importanza”

Collettivosingolo nasce nel 2020 su iniziativa di un ristretto gruppo di amici – docenti, psicoterapeuti, scrittori e attori – per dare contenuto e forma a iniziative espressive di genere vario. Collettivosingolo ha prodotto testi di drammaturgia, realizzato performance e lavorato sulla narrazione come luogo di incontri raramente pianificabili. Per Tuttoteatro, Collettivosingolo propone un lavoro sull’incontro tra la macchina dello spettacolarizzazione e la vicenda tragica di Fanja Kaplan. L’accostamento macchina-umano produrrà un’esibizione teatrale precaria, improvvisa ma ricca di significati (o forse assolutamente priva). Il tutto, senza risparmiare momenti di cruda ironia.