Si tratta di un lavoro basato su una serie di documenti e testimonianze che l’attrice-regista ha reperito in un anno di ricerche. <. Così, con il gruppo Hidden Theatre-Teatro di Nascosto l’attrice ha avviato un giro per l’Europa, in cerca del popolo curdo, partendo dalla Calabria, dove – dice – >. Il viaggio ha toccato, poi, Bruxelles, per visitare la televisione satellitare curda ed è proseguito verso Istanbul, fino ad arrivare in Kurdistan a Dyarbakin, dove, invece, il gruppo teatrale ha ascoltato le storie > – sottolinea Henneman. Attraverso il contatto diretto con persone curde, il gruppo Teatro di Nascosto ha potuto registrare racconti di persecuzioni, torture e uccisioni, che sono entrati nel tessuto dello spettacolo. Lontano dal Kurdistan, però, vuole anche recuperare la cultura di un popolo, con i suoi canti e le sue danze, insieme alle piccole vicende quotidiane che si consumano nei villaggi. Del progetto dedicato al Kurdistan fa parte anche l’allestimento di Piazza Galatesaray (in scena il 31 luglio e il 1° agosto), un’azione teatrale che riprende il nome del luogo nel quale tutti i sabati mattina i curdi – se non fossero arrestati prima dalle forze dell’ordine turche – arriverebbero, ciascuno con la foto di un parente tra le mani, per chiedere notizie degli scomparsi. Insieme agli attori (curdi e italiani), alla rappresentazione parteciperanno cento curdi che racconteranno le storie realmente accadute alle persone scomparse, mentre in mano reggeranno foto di veri scomparsi. La replica del 1° agosto si concluderà con una “festa curda”, alla quale parteciperà il cantante Sivan, organizzata in collaborazione con l’Accademia curda di Neuss.